Gli insetti edibili diventeranno parte della nostra dieta?


Con l’entrata in vigore del Regolamento UE 2015/2283 (dal 1 Gennaio 2018) e alcune modifiche apportate nel 2021 e nel 2022, l’Unione Europea ha sancito che gli insetti edibili (ossia quelli commestibili) verranno da ora in poi annoverati come Novel Food, ossia nuovi alimenti che a breve potremmo trovare già sulle nostre tavole.

Ma la domanda che oggi come oggi ci facciamo è questa: gli insetti edibili diventeranno parte della nostra dieta? Si, no, forse, in parte? Ci sono da fare precisazioni e chiarire uso e consumo prima di dare una risposta alla domanda.

In nazioni dell’Oriente asiatico, Cina e Thailandia, gli insetti commestibili si mangiano praticamente come noi mangiamo la pasta e non è difficile trovarli anche in quelli che da noi verrebbero definiti come cibi di strada o “street food”. L’esperienza arrivata anche dall’Africa e da alcune nazioni sub tropicali ha fatto dato il via ad un processo culturale ed alimentare che ci potrebbe portare nei prossimi anni a ritrovare anche sulla nostra tavola insetti commestibili o quanto meno derivati.

La crisi economica mondiale, l’aumento esponenziale della popolazione sul nostro pianeta (oggi siamo circa otto miliardi, tra meno di trent’anni ne saremo dieci) ha messo in grossa difficoltà l’industria alimentare che pare a breve non potrà più essere in grado di far fede alla richiesta. E poi ci si è messa anche la necessità di ridurre le emissioni di gas nocivi, di avvicinarsi a produzioni sempre più sostenibili: una soluzione a tutto questo sembra essere proprio quella di puntare agli insetti edibili.

Ma cosa manca per vedere gli insetti edibili sulle nostre tavole? Al di là di autorizzazioni che come sappiamo da noi sono molto più restrittive quando si parla di alimentazione e salute, rispetto a nazioni come quelle asiatiche o africane, serve soprattutto un approccio culturale e mentale. Culturale in quanto gli insetti commestibili (ricordiamo che non tutti si possono mangiare e che ne esistono oltre un milione di specie) se allevati in contesti protetti e certificati potrebbero essere un valido sostituto di carne o pesce (gli alimenti in crisi) visto l’apporto proteico e i pochi grassi che presentano. Mentali perché non sarà facile immaginare di dover pranzare o cenare a base di insetti anziché magari con una pizza.

In Europa ci sono comunque nazioni che già si sono mosse sotto questo aspetto, Belgio, Olanda e Svizzera negli scaffali dei loro supermercati vendono prodotti derivati da insetti commestibili, gli stessi che potremmo acquistare anche noi tramite siti di e-commerce. In Italia si muove qualcosa ad esempio alcuni ristoranti stellati propongono piatti a base di insetti commestibili. Esiste addirittura un’associazione nel torinese che ha organizzato un evento denominato Bugs e Bee durante il quale insieme a birre artigianali di primissimo livello si accompagnano insetti edibili.

Non mancherà molto quindi che sulle nostre tavole troveremo gli insetti edibili. Entro qualche anno li troveremo nei supermercati e pian piano le prime ricette saranno pronte per essere apprezzate da grandi e bambini. Cavallette, locuste, grilli, cicale e tarme non saranno visti più come nemici della quotidianità ma come vere e proprie prelibatezze.

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