Il tuo sito è lento? Puoi migliorare le cose, scopri come


Come migliorare la velocità di caricamento del proprio sito? Se la domanda che ti affligge oggi è questa, ne proveremo a discutere assieme in questa nuova guida. Di fatto, un sito lento tende a non essere visitato e a perdere visite, perchè magari il visitatore va di fretta e non ha tempo nè voglia per aspettare che finisca di caricare. In secondo luogo, Google tende a “punire” i siti lenti, ancora più da maggio 2021 che, ormai, sono attivi i segnali web essenziali quali fattori di ranking a tutti gli effetti.

La velocità del tuo sito, ad esempio in WordPress così come in altri CMS alternativi o analoghi, è un fattore da prendere in considerazione ma che deve essere visto nella giusta ottica, soprattutto per evitare di approcciare al problema con la mentalità scorretta. Tanto per cominciare bisogna sgombrare il campo da una serie di luoghi comuni errati sull’argomento: se il sito è lento, non basta cambiare hosting e prenderne uno più potente per risolvere la situazione. Purtroppo infatti le metriche dei segnali web essenziali considerano sia fattori tecnici (TTFB, cache del server, cache del sito, uso di HTTP/2, minify, …) che fattori di usabilità, come ad esempio la presenza di un’immagine troppo grande su una pagina web che impedisce, di fatto, di leggere il contenuto senza scorrere di un bel po’ (questo vale soprattutto da mobile). Quindi se il vostro sito ha problemi di usabilità e lo mettete sul server più veloce al mondo, è plausibile che il punteggio del PageSpeed Insights rimanga comunque basso (anche perchè è un punteggio che fa la media dei punteggi precedenti, quindi difficilmente cambia all’istante).

Velocizzare un sito è diventata, per molti versi, una vera e propria impresa: ci sono varie operazioni che si possono fare per provare a risolvere, che vanno da interventi semplici ad altri più avanzati.

Come velocizzare un sito (modi facili ma spesso… inefficaci)

Usare un buon servizio di hosting

L’hosting non è tutto, come abbiamo detto, ma rimane importante affidarsi ad uno di qualità, che non faccia reselling e che non sia troppo “alla buona” a livello di gestione. In molti casi gli hosting più marketizzati fanno pagare poco ma offrono un servizio non proprio all’altezza, ad esempio obbligandoti a registrare il tuo IP per accedere a FTP oppure mettendo alcuni blocchi operativi che possono limitare le potenzialità di ottimizzazione dello stesso (ad esempio non dandoti l’accesso a SSH). In altri casi, servizi di hosting anche blasonati offrono pannelli di controllo poco funzionali e possono dare problemi di accesso nelle attività di manutenzione di ogni giorno, per cui rimane opportuno scegliere con cura il servizio.

Se l’hosting va visto solo come un solido punto di partenza, alcune caratteristiche che possono renderlo preferibile sono, ad esempio:

  • uso di SSD per i dischi (maggiore velocità);
  • uso di versioni di PHP e MySQL sempre aggiornate all’ultima versione stable;

Usare una CDN per velocizzare il sito

I servizi di hosting si possono poi integrare, pagandole a parte, con servizi di CDN per velocizzare il caricamento delle pagine, e possiamo scegliere tra la semplice (ma spesso inefficente) CDN gratuita di Jetpack, ad esempio, oppure andare su CDN più professionali come KeyCDN, ad esempio, abbastanza semplice da configurare e basata sull’idea di configurare una “zona” in cui depositare tutti i file usati dal sito (Immagini, CSS, javascript, video) al fine di alleggerire il carico sul server.

Ridurre il numero di plugin ed addon usati dal sito

Per quanto sia un intervento sopravvalutato, ridurre l’impatto del numero di plugin installati è spesso un buon modo per migliorare le prestazioni del proprio sito web. Il che non vuol dire, attenzione, ridurre il numero di plugin e disistallarne il più possibile: anche, certamente, ma può anche voler dire ridurre l’impatto dei plugin, quindi ad esempio fare uso di plugin di ottimizzazione in tal senso come sss oppure sss.

Come velocizzare un sito (modi più tecnici e/o complicati/efficaci)

L’ottimizzazione delle prestazioni di un sito passa per due tipi di interventi, di fatto, che vanno tenuti in conto in una qualsiasi attività di miglioramento delle prestazioni moderna e funzionale.

Ottimizzare il theme

Questa fase è più importante di quello che sembra perchè influisce, nella sostanza, sul punteggio del PageSpeed Insights. In prima istanza, i theme grafici più semplici e con meno orpelli sono quelli tendenzialmente più adeguati ad avere punteggi PSI più alti. Buona “parte” del punteggio, che consigliamo di misurare un po’ per volta via tool come GTMetrix, passa anche per la valutazione della struttura del layout, per la sua forma su mobile e per una serie di considerazioni legati all’above the fold, ad eventuali errori nella resa HTML della pagina, ad errori lato JS che impediscono o rallentano il caricamento o anche, in alcuni casi, le interazioni.

Questi argomenti possono essere approfonditi sul sito ufficiale web.dev, che offre vari percorsi formativi in questa direzione.

Ottimizzare le immagini del sito

  • Un aspetto importante per velocizzare il proprio sito passa indubbiamente per l’uso di plugin per ottimizzare le immagini, ovvero:
  • ridimensionare quelle troppo grandi:
  • adeguarle precisamente alle dimensioni suggerite dal theme;
  • evitare di ridimensionarle da CSS o attributo style;
  • ridurre la dimensione media dei file immagine a circa un 100 KB, in media.

Un plugin utile in tal senso potrebbe essere Webcraftic Robin image optimizer per WordPress.

Fare uso di cache lato client

La cache lato client permette di alleggerire le chiamate successive alla prima, evitando che quando un sito viene riaperto per una volta successiva alla prima si vada a sovraccaricare il server di richiesteidentiche. Il senso della cache lato server è questo ed è importante impostare la durata della stessa in modo adeguato.

Ottimizzare le prestazioni del codice

Usare una versione di PHP aggiornata è un primo passo, ma spesso non basta; a volte è necessario riscrivere delle parti di codice in modo più efficace, oppure alleggerire il carico del sito mediante hook e filtri di disattivazione dei servizi non indispensabili. Un modo per monitorare le prestazioni è Query Monitor per WordPress, ad esempio.

Fare uso di cache lato server

La cache lato server permette di alleggerire le chiamate al database, quelle agli internals del sito, alle query orientate agli oggetti ed alle prestazioni generali. In alcuni casi, l’uso di reverse proxy in Nginx può contribuire a migliorare le prestazioni del sito stesso.

Fare uso di minify e compressione dei file (GZIP)

Minificare, comprimere, ridurre la dimensione dei file sfruttando algoritmi come Gzip e non solo. Tutti aspetti che passano per siti che occupano meno spazio e la cui dimensione media della pagina web è notevolmente ridotta: da prendere in considerazione e testare con cura!

Un plugin utile in tal senso potrebbe essere Webcraftic Clearfy per WordPress.

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