Tradizionalmente si fa riferimento alla paura di viaggiare come agorafobia, cioè paura degli spazi aperti: apparentemente, pero’, la paura di viaggiare si traduce spesso in un mix di paure ed insicurezze regresse che portano, istintivamente, alcune persone ad isolarsi dal resto del mondo. Con l’arrivo dell’estate il desiderio di viaggiare dovrebbe essere più intenso, ma la pandemia di Covid-19 sicuramente non ha aiutato gli spostamenti, e anzi ha finito per scoraggiarli. Mentre facciamo i nostri selfie su Instagram e postiamo le nostre instancabili storie in località tropicali, dovrebbe farci riflettere che molte persone al nostro posto avrebbero paura. Avrebbero paura di essere al nostro posto, potrebbero anche essere degli amici che vorrebbero venire con noi e non hanno la forza di farlo.
Cchi soffre di un disturbo da attacchi di panico ed ha pure paura di viaggiare, in alcuni casi, comincia a tremare: a disturbare è il fatto di andare in lugohi che non si conoscono, o magari pure allontanarsi da casa, stare in mezzo agli altri, andare in posti sconosciuti, mangiare o dormire in luoghi che non ci sono familiari. La sindrome della grotta o della capanna è stata indotta dal lockdown per via del coronavirus, e fa sentire molte persone sicure soltanto se rimangono nelle quattro mura.
Un modo secondo me interessante per superare la paura di viaggiare è quello di assecondare i propri gusti, ad esempio: quando riprenderanno gli eventi live, ad esempio, una bella idea per fare un viaggio può essere quella di andare a vedersi un bel concerto della musica che ci piace di più. Stessa cosa se ad esempio ci piacciono il teatro, se ci piace il cinema (ci sono un sacco di festival del cinema che presto dovrebbero riprendere), senza contare che in queste occasioni si possono fare nuove amicizie, instaurare relazioni interessanti e via dicendo.
Farsi accompagnare da un amico è un’altra possibilità concreta per prendere coraggio e superare la paura di viaggiare ad esempio; superare il terrore del vuoto, lo staccarsi dal suolo e perdere dei punti di riferimento (che sono sensazioni tipiche accompagnate ai viaggi, tipiche di tutti i viaggi in aereo) si possono superare ironizzando un po’ con un amico fidato, o trovando una bella meta da visitare che piaccia ad entrambi e non carichi troppo di aspettative la questione.
Insomma, viaggiare è una cosa davvero molto bella, ed è importante praticarlo nella massima tranquillità, cercando motivazioni e provando anche a leggere molto: leggere aiuta sia ad aprire la mente che, alla lunga, incuriosirci nel vedere posti nuovi, uscire dalla routine e combattere lo stress.